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MEDITAZIONI ATTIVA di Manlio Mattia

Immagine del redattore: Alberto CerettoAlberto Ceretto

Che cos'è la meditazione attiva?

Fare per non-fare

Quando parliamo di meditazione pensiamo a una tecnica o un'esperienza passiva, la sua stessa essenza in effetti è passiva. Non può essere attiva perché il suo fulcro essenziale è il non-fare. Fare qualcosa è incompatibile, essere attivi, ogni intervento è incompatibile con la sua natura e rappresenta un elemento di disturbo.

Non-fare è meditazione, ma questo non significa che la completa inazione sia necessaria. Anzi per arrivare a Non-fare c'è da fare e parecchio!

Non è meditazione certo, è un trampolino, tutto il "fare" è un trampolino, non è meditazione. Siete sul sentiero, avete davanti a voi il passaggio che vi permette di attraversare la porta del non-fare e per arrivare a questo stato di totale inattività mentale c'è davvero parecchio lavoro da fare. Non bisogna confondere però questo lavoro preliminare con la meditazione.

La meditazione attiva, è composta da due stadi, il primo è attivo ( e non è per nulla meditazione), il secondo è assenza di qualsiasi attività (la consapevolezza passiva che è la reale meditazione).

 
 
 

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